Nella saggezza e tradizione dei popoli con radici antiche, c’erano le donne e gli uomini della medicina. Erano persone che in principio si occupavano di come si poteva aiutare i simili, il cui stato di benessere si era deteriorato.

Successivamente, gli antichi hanno rivolto la loro attenzione sull’abilità di coltivare il fertile terreno della prevenzione, per potere vivere una vita anche lunga e in ottima salute. A questi donne e uomini stava a cuore fare sì che la buona qualità dell’esistenza di ciascuno potesse perdurare per tutta la durata della vita dell’individuo.

Prematuramente sono giunti alla comprensione che tutto è energia oppure luce e che, pertanto, un’azione di prevenzione poteva essere svolta direttamente nell’energia, della quale una persona è naturalmente composta, prima che il corpo denso, quello fisico, subisse dei danni, dai minori a quelli più irreversibili.

Hanno dunque posto la preferenza sulla prevenzione, sul coltivare il modo per rimanere in uno stato di benessere, anziché intervenire su quello che oggi viene chiamata la malattia. Se la nostra energia rimane in un ciclo continuo di equilibrio, il corpo denso oppure fisico non può essere un terreno per la presenza di malattie.

Questi donne e uomini sapevano come interagire con il campo energetico oppure campo luminoso della persona. La loro attenzione non era rivolta verso il nome o le informazioni della malattia di un loro simile, bensì si prodigavano affinché quel qualcosa venisse rimosso dal campo energetico e la persona potesse incamminarsi verso il suo naturale recupero dello stato di benessere.

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Sono Shamans. Attraverso l’inglese shaman, e il russo šaman, da šamān, termine tunguso, che a sua volta finisce per risalire al sanscrito śramana ‘monaco’. Fonte https://unaparolaalgiorno.it/significato/sciamano

Ma più semplicemente donne e uomini che vivono in comunione con il mondo fisico e con il mondo dell’energia. Donne e uomini che hanno la consapevolezza di essere compartecipi nella Creazione e non distaccati da essa.