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Nella tua vita, fino alla sua naturale conclusione, accadono molti eventi. Dai più piccoli, quasi insignificanti che dimentichi, a quelli mediocri fino a quelli più importanti che possono anche determinare un cambiamento importante o sostanziale di rotta della tua vita.
Quando parliamo di eventi ci riferiamo già al periodo prenatale, mentre tu dimoravi nel ventre di tua madre. Anche se a prima vista d’occhio non sembra, quello che tua madre (e anche tuo padre in misura diversa) ha vissuto nei suoi pensieri, emozioni e sentimenti durante il periodo della gravidanza, ha avuto anche un’influenza su di te.
Ciò che hai provato nel canale della nascita, così come gli eventi che sono accaduti e che hai vissuto subito dopo la tua nascita, nei primi anni di vita, nell’infanzia, adolescenza, giovane età fino ad arrivare al momento presente.

Soprattutto nei primissimi e primi anni di vita, quando non sei ancora in grado di utilizzare il pensiero e la parola, come lo stai facendo attualmente, sei stato un acuto osservatore, che permaneva nel sentire e nell’apprendere i modelli familiari, cioè, come si fanno le cose e come “facevano mamma e papà”. Seppur difficile da comprendere, per il bambino piccolo, quello che fanno i genitori e come lo fanno, è quasi legge. Il come mamma e papà si rivolgevano a te e cosa facevano con te è divenuto tanto fondamentale che, anche se non vuoi e provi a rinnegarlo, lo custodisci dentro di te ancora oggi. Quello che accadeva con tua madre e tuo padre e, aggiungo, anche con altri educatori importanti presenti nella tua infanzia, con i tuoi fratelli e sorelle è divenuto parte delle tue fondamenta, delle tue radici, contribuendo alla tua identità e alla tua identificazione. Hai registrato quello che facevano e il come i tuoi genitori (oppure altri educatori) facevano le cose di tutti i giorni, come si relazionavano tra di loro, le cose che si dicevano, come vivevano la vita in famiglia, come esperivano il lavoro, come affrontavano eventi avversi e drammatici, come superavano le cosiddette malattie.

Come mamma e papà si davano il buongiorno, come facevano colazione oppure no, come tu madre rifaceva il letto, come i tuoi genitori si salutavano se uscivano di casa per raggiungere il posto di lavoro. Le abitudini e gestualità mentre tua mamma cucinava oppure riordinava la casa e le modalità di tuo padre se contribuiva alla cura del focolare domestico oppure se si occupava di sole “cose di uomini”.

Quali erano le loro frasi più ricorrenti e quanti di questi modi di dire fanno parte del tuo linguaggio quotidiano?
Ho scritto molto e provvedendo a degli esempi sulle dinamiche più semplici e naturali con i genitori; non da meno è l’importanza che riveste la connessione oppure relazione con i fratelli. Sai, sembra strano, forse di loro “ricordiamo meno cosa facessero” e i modelli sono meno visibili e molto meno afferrabili. Tuttavia, e per esperienza ripetuta, le influenze subite con e dai fratelli sono ancora più sommerse, più sottili, più insidiose, più difficoltose da mettere a fuoco. Più trasparenti e più vincolanti. Si muovono ancora di più negli abissi, sembrano meno significative e invece hanno influenze di gran lunga più ampie. Tutto da esplorare.
E poi, c’è anche quello che è accaduto ai tuoi nonni oppure zii, alla famiglia più estesa. Possiamo chiamare tutto questo le informazioni dei tuoi avi, della tua linea ascendente.

Non termina qui il bagaglio di pensieri, emozioni, sensazioni, sentimenti, ricordi, immagini che tu porti con te, che da ora in avanti per semplicità definiamo “informazioni”. Vi sono anche le informazioni presenti nella tua Anima, se ammetti la possibilità che l’Anima esiste e che vi è un qualche cosa che trascende il piano materiale. Per piano materiale intento tutto quello che tu vedi, senti, odi, percepisci con i tuoi sensi esteriori e che quindi puoi “vedere, toccare, annusare, sentire con l’udito, assaporare”.
Specularmente ai sensi esteriori ci sono i sensi interiori. Forse quello più nominato, ma sconosciuto e del quale “ci si fa un’idea così”, è la chiaroveggenza. Vedo “in chiaro”, con l’occhio dell’Anima e dello spirito. E con l’occhio dell’Anima e dello spirito vedi anche l’invisibile.

Se sei una persona che già si è avvicinata al concetto di reincarnazione, di presenza dell’Anima in questo mondo più di una volta, allora “senti” con chiarezza che “c’è” molto di più. Per esempio, cammini lungo una strada e ti capita di sentire un profumo oppure senti un suono che d’improvviso richiama un qualche cosa, una nostalgia, qualcosa che viene da lontanissimo, che però non sai e non puoi “mettere a fuoco”, perché non appartiene alla tua presente esperienza di vita, non sei in grado di “richiamare” ricordi chiari e nitidi. Tuttavia, senti e sai che quel ricordo ti appartiene, ma non sa da dove viene.
Ti può capitare di conoscere una persona e senti immediatamente una “familiarità” e la connessione con questa nuova conoscenza scorre fluida e proficua. Altrettanto ti può capitare d’incontrare una persona, nei confronti della quale provi subito un avversione forte e nitida, anche se le circostanze esterne non giustificano la “tua reazione interna immediata”. E con questa nuova conoscenza la connessione diventa una relazione, un mettersi in relazione conflittuale e il seguito appare complesso e tortuoso.

Le informazioni che portiamo con noi possono sostenere, supportare, agevolare, facilitare il nostro attuale percorso di vita o bene fare esattamente il contrario, ostacolare, deviare, rendere complesso, incomprensibile, fino a quasi bloccare.
Ti è capitato di avere più di una relazione amorosa e anche se cambi partner, le dinamiche della comunicazione e relazione continuano a ripetersi, malgrado il tuo impegno e sforzo?
Oppure coltivi il desiderio di trovare il posto di lavoro più appropriato per te, nel quale puoi fare esperienza, crescere e avanzare professionalmente e quando credi di essere nel posto “giusto”, nel tuo posto, perdi ripetutamente il lavoro oppure l’azienda fallisce.

Hai mai alternato periodi nei quali potevi fare affidamento su un buon flusso di denaro e, per quanto denaro confluisse nel tuo conto, altrettanti eventi avversi si creavano e hai dovuto spendere immediatamente quel denaro per fare riparazioni, acquisti nuovi oppure anche per la salute che si deteriora?
Malattie importanti e/o invalidanti, oppure incidenti gravi o decessi improvvisi si ripetono nella tua famiglia? La genetica, appunto. Ciò che proviene anche dagli avi, come dicevamo nei paragrafi precedenti, parzialmente è presente e attivo anche nel tuo sistema. E anche ciò che porti registrato nella tua akash, lo spazio tuo chiamato anche anima.

Tutto questo si chiama predestinazione.
La buona notizia è che ci si può adoperare per lasciarsi alle spalle la predestinazione. Almeno in parte.

Si può iniziare un cammino verso la libertà, lo sovranità personale (leggi “about”), conoscendo meglio le tue immagini interiori. Non di rado accade, che (s)fuggi dalle tue immagini che sono come le hai lasciate, a volte incompiute. A volte ti hanno fatto provare paura, terrore, rabbia, risentimento, tristezza, tanta solitudine, senso d’impotenza, smarrimento, confusione, stordimento, spavento, gelo interiore. Immagini che ogni volta che tentano di riaffiorare sono così sconfortanti, dolorose e provocano tanta sofferenza che cerchi la distrazione in ogni mezzo per non doverle vedere. Immagini che non comprendi, perché a volte neanche ti appartengono e che arrivano da un lontano dove. Immagini che il mondo fuori, la connessione con gli altri, gli eventi e accadimenti, i luoghi, a volte le cose continuano a “richiamare” dal tuo magazzino individuale di informazioni. Si chiama “effetto grilletto”, trigger in inglese.
Il cambiamento per sentirti meglio avviene quando ti apri e ti rendi disponibile ad accogliere queste immagini che affollano in modo disordinato, prepotente e spavaldo il giardino, il panorama della tua Anima mentre si dedica all’esperienza di questa vita.
Le immagini interiori si possono conoscere, nel tempo ordinare, come si riordina un armadio oppure un cassetto. Puoi tenere quelle che ti fanno sentire bene, coltivarle e usarle per stare ancora meglio. Puoi imparare a lasciare andare quelle che sono obsolete, che ti hanno servito fino in questo momento e che ora possono andare, dopo averle ringraziate per il servizio svolto finora, poiché ogni immagine ha una sua funzione ed un suo perché.
Puoi imparare a coltivare, per scelta e decisione consapevole ciò che nutre i tuoi pensieri, le tue emozioni, i tuoi sentimenti e la tua Anima per incamminarti verso una vita sana, più gioiosa, più leggera, nella quale le cose possono anche essere semplici. Sapendo ringraziare e declinare con garbo ciò che invece lede e disturba il tuo supremo bene.
Ti liberi di pesi e fardelli antichi che non rendono onore e servizio al tuo attuale cammino e che rallentano il raggiungimento dei tuoi obietti o sogni ancora irrealizzati. Sia ritrovare una connessione armoniosa con la tua famiglia di origine, genitori e fratelli. Costituire una tua famiglia in una connessione amorevole e duratura. Trovare il lavoro più appropriato per te, nel quale sentirti bene, sbocciare, fiorire e potere ottenere promozioni e risultati che ti portano gioia e soddisfazione. Lasciare il tuo lavoro da dipendente per fare il salto nella libera professione oppure diventare imprenditore. Ottenere risultati nello sport, che lo sport sia per te un’attività ludica oppure che sia la tua professione. Frequentare buone e sane amicizie.
Accompagnare consapevolmente le tue immagini interiori è anche utile per l’elaborazione proficua di lutti. Lutti di persone che vengono a mancare; lutti di situazioni affettive, professionali o di altra natura e pur tuttavia importanti, che trovano una conclusione che non ti aspettavi e che hanno generato profondo sconforto.

Puoi imparare a fare pace con persone vicine e anche lontane, con le quali si sono creati degli screzi oppure conflitti significativi, che durano anche da anni.

Oppure fare pace con un luogo che hai dovuto lasciare contro la tua volontà per ritrovare radici nuove nel posto che è diventata la tua nuova dimora. Accogliere un lavoro recente a cuore aperto, dopo avere vissuto rilevanti contrasti nelle precedenti attività e fare pace con la perdita di un lavoro pregresso.

Ritrovare anche la tua dimensione spirituale, che non significa che il lavoro oppure il denaro sono inappropriati oppure che devi lasciare la tua famiglia per diventare un monaco.
Bensì, significa diventare un ponte proficuo e vivente tra i mondi sottili e il mondo fuori che tu conosci. Il valore di esercitare il tuo potere personale in stretta connessione con l’amore di un piano supremo e trascendentale. La tua sovranità personale.
La tua sovranità personale rimane al servizio del tuo supremo bene e, allo stesso contempo, al servizio per il progresso e avanzamento del supremo bene della comunità e collettività:

Il secondo paragrafo dell’Articolo 4 della Costituzione della Repubblica Italiana [Gazzetta Ufficiale 27 dicembre 1947, n. 298]:

Recita:
“Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.”

Come si coltivano consapevolmente le immagini interiori?
Per prima cosa scegli un argomento che ti sta particolarmente a cuore e che senti prioritario per te.
Si fa spazio e si dona libertà a tutte le immagini che sorgono con naturalezza e spontaneità, senza forzare con il pensiero e senza giudicarle e senza rifiutarle, senza imporre il ragionamento logico e senza proiettarle sugli altri.
Da qui in avanti si “lascia parlare” le immagini, si inizia a fare ordine e a bilanciare il loro peso e significato. Successivamente si passa alla fase dell’educazione attiva e consapevole delle tue immagini interiori.
Le sessioni sono indipendenti l’una dall’altra e rimane nella tua discrezione quante farne e con quale ritmo, ovvero il tempo che intercorre tra un incontro e quello successivo. Puoi interrompere il percorso in qualsiasi momento.Alcuni dei benefici che mi vengono riferiti subito dopo le sessioni sono la leggerezza ritrovata, la chiarezza e lucidità. Una migliore comprensione di sé stessi. Più attenzione verso sé stessi e anche verso gli altri. Più accoglienza e compassione per sé stessi e per gli altri. Sapere scegliere con coscienza ciò che fa stare bene e sapere declinare con garbo e grazia ciò che fa stare male. Comunicare con naturalezza e tatto il proprio pensiero e postura interiore, senza ferire o urtando il meno possibile l’interlocutore. Sono presenti più attenzione e azione consapevole e meno reazione emotiva e infantile. Il cuore è più presente nella scelta di persone che appaiono più affini e delle circostanze più appropriate per il proprio supremo bene.

Concludo rammentandoti che sono libero professionista del settore olistico, la cui professionalità rimane tutelata e disciplinata dalla Legge no. 4 del 14 gennaio 2013 in materia di professioni non organizzate in ordini e collegi G.U. della Repubblica Italiana  https://bit.ly/3KGy92Y
Oltre alla estesa presentazione di persona oppure on-line, all’inizio di ogni percorso ti verrà inviata la GDPR ed il Consenso Informato che dovrai leggere e restituire debitamente compilati e firmati e non accetto documentazione incompleta.
Per scelta, non ho acquisito alcun titolo di laurea.
Pertanto, se sei alla ricerca di un professionista della salute con laurea, ti invito a rivolgerti altrove.
Le prestazioni olistiche non costituiscono un trattamento medico o psicologico, né lo sostituiscono., Non sostituiscono prestazioni di altri professionisti iscritti in ordini e/o collegi. Lo Spiritual Practitioner non esegue diagnosi né terapie né prescrizioni mediche né qualsiasi tipo di atto medico e/o sanitario e non può – né deve – sostituire il medico o professionista della salute. Ogni richiesta d’informazioni inerente alla salute del cliente è per conoscenza del professionista e per essere tenuta in considerazione durante le prestazioni olistiche. Qualora lo Spiritual Practitioner ravvisassela necessità di un intervento più specifico e medico per la persona, sarà sua cura indirizzare il cliente a figure professionali specifiche e specializzate.

Disclaimer: per “Spirituale”; il risveglio della consapevolezza spirituale non si riferisce ad alcuna religione, organizzazione, scuola o corrente di pensiero di alcuna nazione oppure popolazione. È la naturale parte più ampia di vita dalla quale ogni essere umano proviene e della quale si è composti.

C’è un’abilità rimasta affidata al regno degli animali ed è la capacità di passare in pochi minuti da uno stato di lotta e fuggi, di agitazione, combattimento e difesa, allo stato di calma e quiete e presenza.
Sprovvisto di questa abilità, l’essere umano, una volta che entra nello stato di lotta e fuggi, dunque si attiva il sistema nervoso simpatico, in assenza di strumenti appropriati e in seguito a circostanze ed eventi emotivamente impegnativi, rimane in questa condizione di agitazione e suscettibilità.

Oggi, per identificare questo stato, comunemente si parla di “stress”. Sotto “stress”, l’essere umano intrattiene relazioni sociali, private e professionali; prende decisioni più o meno importanti; esercita scelte di vita; assume nutrimento; accede al riposo, come può. Ne risentono sia gli aspetti sottili, come i pensieri, l’emozioni ed i sentimenti, così come anche la parte fisica.

Gli effetti comunemente più noti dello stato di lotta e fuggi sono, per esemplificare e non a titolo esaustivo, l’aumento della frequenza del cuore e aumento della pressione del sangue; la costrizione di vasi sanguini di cute e organi interni (fatta eccezione appunto per cuore e polmoni) con effetti sul processo della digestione e del riposo; ritmo della respirazione alterata; alterazione dell’eliminazione di liquidi corporei.

Relax profondo
Una delle modalità per riportare l’essere umano nello stato di quiete, calma e lucidità viene promossa dalla saggezza degli abitanti degli altipiani delle Ande. Con una metafora, essi ci insegnano che “il giaguaro arrampicatosi sulle cime dell’albero, va riportato con le zampe per terra”, passando così al sistema nervoso parasimpatico.
Complementare al sistema nervoso simpatico, gli effetti benefici (sempre a titolo di esempio e non esaustivo) dello stato di quiete e calma:

  • coadiuva la diminuzione della frequenza del cuore;
  • abbassamento della pressione del sangue;
  • ritmo più lento della respirazione che appare più ampia con effetto benefico per
  • l’ossigenazione e nutrimento di tutti i tessuti e organi del corpo e non per ultima la cute, l’organo più esteso del corpo fisico;
  • coadiuva l’eliminazione dei liquidi corporei in eccesso;
  • la digestione;
  • il riposo notturno;
  • concentrazione e lucidità;
  • energia e vitalità;
  • benessere diffuso nei pensieri, emozioni e corpo fisico.

Il secondo paragrafo dell’Articolo 4 della Costituzione della Repubblica Italiana [Gazzetta Ufficiale 27 dicembre 1947, n. 298]:

Recita:
“Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.”

Come si fa nella pratica
In presenza, il professionista appoggia le sue mani su due punti lungo la colonna vertebrale della persona in posizione supina, e permane in questa posizione per 40 minuti, mentre la persona che riceve il trattamento si rilassa, fino ad addormentarsi, nei migliore dei casi.
Da remoto, il professionista contatta i due punti energetici lungo la colonna vertebrale della persona che deve essere, tassativamente almeno seduta comodamente, meglio se sdraiata.
È vietato eseguire la pratica mentre la persona si trova in piedi, eseguendo delle attività e, soprattutto, mai alla guida di veicoli.

Durata del percorso
Per iniziare si suggerisce un incontro per settimana per 3 settimane consecutive;
due incontri ogni 15 giorni e infine,
un incontro al mese di mantenimento,
oppure quando la persona ne sente l’esigenza.

Tutti gli incontri rimangono svincolati uno dall’altro.

Concludo rammentandoti che sono libero professionista del settore olistico, la cui professionalità rimane tutelata e disciplinata dalla Legge no. 4 del 14 gennaio 2013 in materia di professioni non organizzate in ordini e collegiG.U. della Repubblica Italiana  https://bit.ly/3KGy92Y
Oltre alla estesa presentazione di persona oppure on-line, all’inizio di ogni percorso ti verrà inviata la GDPR ed il Consenso Informato che dovrai leggere e restituire debitamente compilati e firmati e non accetto documentazione incompleta.
Per scelta, non ho acquisito alcun titolo di laurea.
Pertanto, se sei alla ricerca di un professionista della salute con laurea, ti invito a rivolgerti altrove.
Le prestazioni olistiche non costituiscono un trattamento medico o psicologico, né lo sostituiscono., Non sostituiscono prestazioni di altri professionisti iscritti in ordini e/o collegi. Lo Spiritual Practitioner non esegue diagnosi né terapie né prescrizioni mediche né qualsiasi tipo di atto medico e/o sanitario e non può – né deve – sostituire il medico o professionista della salute. Ogni richiesta d’informazioni inerente alla salute del cliente è per conoscenza del professionista e per essere tenuta in considerazione durante le prestazioni olistiche. Qualora lo Spiritual Practitioner ravvisassela necessità di un intervento più specifico e medico per la persona, sarà sua cura indirizzare il cliente a figure professionali specifiche e specializzate.

Munay nell’idioma quechua significa “amore” e Ki è l’energia; tradotto in modo semplice Munay-Ki rappresenta il potere dell’amore di Dio, universalmente presente in tutti gli ambiti della vita, possibilmente con tutte le persone, in tutte le circostanze. E se la parola Dio ti disturba, la puoi sostituire con la parola Trascendenza o amore per la vita. Ciò non significa che bisogna abbracciare tutti e tutto quello che accade, ma l’acquisita facoltà di guardare attraverso il proprio cuore, di rimanere nell’educazione, etica e rispetto di sé stessi e degli altri. Sapere intervenire con fermezza e autorevolezza con l’intento puro nel proprio cuore di urtare il meno possibile l’interlocutore e senza giudizio nei confronti delle situazioni che si vengono a creare. Per scegliere consapevolmente di comunicare e agire nel modo più appropriato e consono nel momento specifico; subendo meno influenze possibili ed imponendosi e prevaricando il meno possibile.

Ora passiamo al vocabolo “shaman”, che è una parola la cui energia nel corso del tempo è stata storpiata, abusata, inflazionata, deteriorata, violata. Per gli abitanti degli altipiani andini, shaman è una persona che sa comunicare equilibratamente sia con il mondo esterno, visibile che con il mondo interno, invisibile oppure con i piani sottili. È una persona che con naturalezza e spontaneità sa che la guarigione avviene già nei piani sottili e che ogni circostanza sfavorevole oppure malattia importante portano in sé e con sé anche il potenziale della cura per potere s-programmare ciò ci è contrario e coadiuvare la guarigione della malattia che si è manifestata fino nel corpo bio-chimico.

Lo shaman è una persona che intrattiene e coltiva una bilanciata connessione con la grande Madre Terra e tutti i suoi figli. Il popolo dei minerali, il popolo dei vegetali, i quadrupedi, i bipedi, i multi-piedi, invertebrati, pinnati, pelosi, alati, microbi, batteri, il popolo delle macchine, e tutte le connessioni alle quali un individuo può dedicarsi nella sua esistenza.

Per lo shaman è fondamentale il legame con la grande Madre, e con tutto ciò che è, in modo naturale, armonioso, fluido, allineato al battito del cuore, al respiro, all’ondeggiare di un piano che è più grande dell’individuo stesso. Lui ode, legge e parla il linguaggio della grande Madre e si adopera per il rispetto e la collaborazione benefica e continua con essa.
Lo shaman sa lasciare il tempo lineare, entrando nella sua vera natura, nell’energia del quantum, nel quale vengono annullati spazio e tempo e può, dunque, agire da qualsiasi luogo si trovi.

Puoi consultare in internet l’etimologia della parola “sciamano”:
attraverso l’inglese shaman, e il russo šaman, da šamān, termine tunguso, che a sua volta finisce per risalire al sanscrito śramana ‘monaco’. Fonte https://unaparolaalgiorno.it/significato/sciamano

Tante persone hanno già la capacità di comunicare sia con il visibile che con l’invisibile, diventando così dei ponti arcobaleno tra le diverse dimensioni e dei naturali shaman.
Se tu appartieni a questa categoria, le parole che stai leggendo troveranno una forte risonanza nel tuo interiore.
Poiché le iniziazioni shamaniche sono trasmissione energetiche, sono dedicate alle persone che hanno una naturale affinità per l’energia oppure alle persone che hanno una forte e tale curiosità spontanea da sentire, nel proprio cuore appunto, di volere intraprendere questa via.
Di seguito, la parola “karpay” nell’idioma quechua significa rito oppure iniziazione.

RITO 1, l’iniziazione del guaritore, Hampe Karpay
Per lo shaman, prima di potere essere di sostegno alla guarigione altrui, è fondamentale indirizzarsi all’alchimia, trasformazione e guarigione delle proprie ferite interiori. Quest’energia collega la persona alla linea energetica di tutti i guaritori passati, presenti e futuri.

RITO 2, le fasce di protezione e potere, Chumpi Karpay
L’energia coadiuva e rinforza la connessione con l’essenza degli elementi della natura, terra, acqua, fuoco, aria ed akash che significa spazio/energia senza alcuna forma. Queste fasce, se coltivate regolarmente, offrono protezione, disgregano energie improprie e conferiscono alla persona molta forza.

RITO 3, l’iniziazione dell’armonia, Ayni Karpay
L’armonia per lo shaman è una qualità fondamentale; l’armonia della propria energia nei vortici energetici principali (chakras), ma anche in quelli di dimensioni più ristrette, e le loro funzioni fisiche e psicologiche. Lo shaman si dedica alla connessione in armonia con tutto quello che è. Con la natura, con il mondo del grande spirito, con le persone che incontra, con le circostanze della propria vita. Fluido con i ritmi naturali della vita, lo shaman sa ripristinare i propri istinti e chiamare in sostegno le qualità e virtù di tutto ciò che È, e che vengono rappresentati con archetipi animali oppure mitologici. Il serpente dona fiducia primordiale e il sapere liberarsi da ciò che non è più utile per il supremo bene, come il serpente depone la sua vecchia pelle. Il giaguaro, oppure felino, sa vedere il mondo visibile e quello invisibile, protegge la naturale predisposizione interiore alla cura e guarigione ed il proprio spazio sacro. Il colibrì, pur sbattendo le sue piccole ali fino a 80 volte al minuto, rimane nella quiete imperturbabile, beve e si nutre di nettare, del buono, del dolce, del bello. L’aquila vola ala ad ala con il grande spirito e rimane acuta, attenta e lucida osservatrice. Con il guardiano del mondo sotterraneo, lo shaman viaggia nel caotico luogo buio di ogni potenziale creativo umano. Si affida al guardiano della terra di mezzo e in groppa al serpente alato fruisce della sincronicità della matrix divina. Vola alle porte del guardiano del mondo di sopra, dove tutto è ancora in divenire ed esplora la più estesa visione della sua esistenza e scopo qui sulla terra.

RITO 4, l’iniziazione del veggente, Kawak Karpay
Colui che sa guardare e vedere attraverso il proprio cuore. Il cuore è saldamente connesso alla parte del cervello che si occupa del vedere e al terzo occhio. L’armonia e il resiliente bilanciamento tra la visione umana ordinaria e la visione di chi sa guardare con amore e compassione e divino acume.

RITO 5, l’iniziazione del guardiano del quotidiano, Mampa Mesayok Karpay
La trasmissione energetica collega alla linea dei guardiani del quotidiano, le persone che coltivano sensibilità e dedicano attenzione alla comunità più estesa. Che ogni giorno, nel proprio altare, rivolgono un pensiero, una invocazione per il bene supremo della collettività e che si adoperano con azioni concrete per supportare nel sociale affinché il quotidiano possa fluire nell’ordine sacro. Connessione equilibrata con l’energia femminile.

RITO 6, l’iniziazione del custode della saggezza, Alto Mesayok Karpay
Questa iniziazione connette con la linea dei custodi della saggezza. Sono persone con una forte e spiccata comprensione della natura e della vita oltre le cose ordinare, oltre il quotidiano. Lontani dall’accumulo di pensieri umani ordinari, attenti all’essenza della natura e dei suoi ritmi, negli altipiani delle Ande sono conosciuti per la loro abilità di manifestare pioggia e fulmini e per la connessione con i grandi spiriti guardiani delle montagne, gli apus.

RITO 7, l’iniziazione del custode della terra, Kurak Akuyek Karpay
Questa energia connette con la linea dei custodi della terra. I custodi della terra hanno la prospettiva della vita dalla coscienza del sole e delle stelle che ci illuminano e sono in grado di esercitare la propria benefica influenza a livello mondiale e planetario per il bene supremo di tutta l’umanità; sanno trasmettere la loro conoscenza e saggezza in modo morbido, semplice, discreto e digeribile.

RITO 8, l’iniziazione del Nuovo, Mosoq Karpay
L’ottava iniziazione ci offre il dono di connetterci con lucidità ai possibili “futuri”, a ciò che ancora “sta scritto nelle stelle” e di valutare rischi ed opportunità. Solo una mente aperta, resiliente al cuore e educata alla pura intenzione ed al puro amore può aprirsi e concepire visione profetiche. L’uomo che va oltre l’uomo. L’uomo che diviene etereo. L’uomo che diviene luce. L’uomo cosciente di essere un lucido co-creatore nella divina matrix e che può influenzare il bene supremo di tutto ciò che È.

RITO 9, L’iniziazione del Creatore, Taitanchis Rantis Karpay
Questa trasmissione energetica ci collega alla linea della consapevolezza del potere che abbiamo di co-creare questo mondo. Nulla accade per casualità e vi è una causalità negli eventi manifesti. L’uomo inconsapevole manifesta la sua energia spirituale impregnata della sua predestinazione e rimane in cicli ripetitivi e viziosi. L’uomo consapevole co-crea nella matrix divina, in allineamento con la sua vera natura, che è unita al principio universale creativo omnicomprensivo. Questo rito ci rammenta che co-creare non è solo un privilegio, è anche una responsabilità che esige coraggio e molto amore per questo mondo.

RITO 10, L’iniziazione delle Donne che si sono guarite dalla sofferenza, Kismas Karpay
La decima iniziazione è dedicata alle Signore e le collega alla linea energetica di tutte quelle donne che hanno saputo liberarsi da dolore e sofferenza. La guarigione dell’utero e del grembo inizia la libertà dell’attuale generazione e delle generazioni a venire, che troveranno gestazione in un utero libero da informazioni ed energie depotenzianti e condizionate da emozioni e sentimenti ridondanti, infecondi e sterili. Non solo per la vita nascitura, il grembo è altresì luogo di ospitalità fertile per idee e progetti nuovi e fruttiferi.

Come si fa?
Nelle sessioni dedicate alle iniziazioni del Munay-Ki si incomincia con una cerimonia per liberarsi da forme pensiero, emozioni e stati che ti fanno sentire poco bene e preparare il tuo sistema energetico per ricevere il rito.
Poi si entra in un esercizio di meditazione preparatorio e propedeutico al rito del Munay-Ki.
Si continua con la trasmissione energetica che chiamiamo iniziazione.
In seguito, si passa alla fase dell’esercizio di meditazione per iniziare subito l’integrazione dell’energia del rito nel tuo sistema.
Alcune iniziazioni richiedono una semplice preparazione che viene spiegata con cura al momento della definizione dell’appuntamento per la sessione dell’iniziazione.
Dopo il rito ti vengono dati degli esercizi da fare a casa, in autonomia in modo da rimanere in contatto con l’energia del rito, coltivarla, farla fiorire, rafforzarne la connessione e arricchirla con il patrimonio unico che tu sei.
Vengono chiamate iniziazioni poiché iniziano un legame con delle linee energetiche e come tutti i legami, richiedono tempo, attenzione, amore e dedizione.
Le iniziazioni sono consecutive e rimane nella tua discrezione quante scegli di farne e con quale ritmo, cioè il tempo che intercorre tra una e l’altra. Puoi concludere il percorso in qualsiasi momento.

Il secondo paragrafo dell’Articolo 4 della Costituzione della Repubblica Italiana [Gazzetta Ufficiale 27 dicembre 1947, n. 298]:

Recita:
“Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.”

Concludo rammentandoti che sono libero professionista del settore olistico, la cui professionalità rimane tutelata e disciplinata dalla Legge no. 4 del 14 gennaio 2013 in materia di professioni non organizzate in ordini e collegi G.U. della Repubblica Italiana  https://bit.ly/3KGy92Y
Oltre alla estesa presentazione di persona oppure on-line, all’inizio di ogni percorso ti verrà inviata la GDPR ed il Consenso Informato che dovrai leggere e restituire debitamente compilati e firmati e non accetto documentazione incompleta.
Per scelta, non ho acquisito alcun titolo di laurea.
Pertanto, se sei alla ricerca di un professionista della salute con laurea, ti invito a rivolgerti altrove.
Le prestazioni olistiche non costituiscono un trattamento medico o psicologico, né lo sostituiscono., Non sostituiscono prestazioni di altri professionisti iscritti in ordini e/o collegi. Lo Spiritual Practitioner non esegue diagnosi né terapie né prescrizioni mediche né qualsiasi tipo di atto medico e/o sanitario e non può – né deve – sostituire il medico o professionista della salute. Ogni richiesta d’informazioni inerente alla salute del cliente è per conoscenza del professionista e per essere tenuta in considerazione durante le prestazioni olistiche. Qualora lo Spiritual Practitioner ravvisassela necessità di un intervento più specifico e medico per la persona, sarà sua cura indirizzare il cliente a figure professionali specifiche e specializzate.

Disclaimer: per “Spirituale”; il risveglio della consapevolezza spirituale non si riferisce ad alcuna religione, organizzazione, scuola o corrente di pensiero di alcuna nazione oppure popolazione. È la naturale parte più ampia di vita dalla quale ogni essere umano proviene e della quale si è composti.

Marina Baldo Marinatto – Spiritual Practitioner

Volersi bene è sapere rimanere nell’amore – indipendentemente da